Antonio Pigafetta - RELAZIONE DEL PRIMO VIAGGIO INTORNO AL MONDO
Antonio Pigafetta - RELAZIONE DEL PRIMO VIAGGIO INTORNO AL MONDO
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Sentii nominare Antonio Pigafetta, per la prima volta, da Gabriel García Márquez, credo a Buenos Aires, forse a Città del Messico.
Si parlava del Realismo Magico, che aveva dato il via al boom della letteratura latinoamericana.
“In verità, il realismo magico è stato inventato da un italiano”, disse lui, ribadendo un concetto già espresso a Stoccolma, nel discorso per il conferimento del Nobel, nel 1982.
"Un fiorentino(sic), che accompagnò Magellano nel suo primo viaggio attorno al mondo. Durante il suo passaggio attraverso l’America Meridionale scrisse un rigoroso resoconto che sembra un’avventura dell’immaginazione. Raccontò di aver visto uccelli privi di zampe le cui femmine covavano le uova sulla schiena del maschio.
Raccontò che il primo nativo incontrato in Patagonia fu messo davanti a uno specchio, e che quel gigante, scioccato, perse l’uso della ragione, tanta fu la paura nel vedere la sua propria immagine…”
In realtà, Antonio Pigafetta era nato a Vicenza, in data non meglio precisata, tra il 1480 e il 1491.
Spesso, inseguendo le sue tracce, ci si imbatte nella confusione. Come se avesse voluto seminare di enigmi i suoi percorsi; oppure, come se questi fossero stati troppo inquieti, troppo svelto il suo andare, per permetterci di ripercorrere le sue orme, senza aver condiviso i suoi fortunali.
(...)
Lì comincia la storia di un viaggio iniziato poco più di 500 anni fa, che arriva a noi attraverso gli occhi pieni di meraviglia, di barocco stupore, di questo incerto navigatore dagli occhi prensili, a cui nulla sembra sfuggire. Dai dettagli più apparentemente insignificanti del terreno, la varietà delle specie che popolano un universo fino ad allora sconosciuto, la propria capacità di resistenza alle inclemenze, le lingue, i costumi e la gestualità dei popoli incontrati lungo il cammino; la variopinta genialità del creato sfiorata in un tempo (tre anni) che sembra dilatarsi al suo passaggio.
Soltanto 17 uomini sarebbero tornati indietro, alla fine del viaggio. Antonio Pigafetta era uno di questi. Forse nemmeno lui riusciva a capacitarsi del perché.
Forse per questo decise di intraprenderlo ancora, compilando uno dei documenti più preziosi arrivati fino a noi, sulle grandi scoperte geografiche del XVI secolo.
(Dalla prefazione di Milton Fernández)
Il volume è stato curato da Milton Fernández
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