Descrizione prodotto
Nata nel 1978 a Santiago de los Caballeros (Repubblica Dominicana) e attualmente residente Madrid (Spagna), Rosa Silverio è autrice di numerose raccolte poetiche e di un libro di racconti. È stata vincitrice assoluta del Premio Mondiale di Poesia Nosside nel 2005 e le sue opere sono state tradotte in italiano, inglese, francese, portoghese e catalano. Nella nostra lingua, è stata inclusa nelle antologie Onde, farfalla e aroma di caffè. Storie di donne dominicane (Roma, Estemporanee, 2005) e L’invenzione del volo. Cento poesie da Santo Domingo, (Nardò, Besa, 2010), entrambe curate da Danilo Manera, e in De ida y vuelta / Andata e ritorno. Antologia di poeti della diaspora dominicana (San Juan de Puerto Rico, Isla Negra, 2005), a cura di Fabio Farsi e Roberta Orlandini. Le sue poesie e i suoi racconti appaiono in diverse riviste e volumi europei e latinoamericani.
Invención de la locura ha ottenuto nella Repubblica Domenicana il Premio Letras de Ultramar de Poesía nel 2016.
Quarta
Riscatto
Donna dalle oscure umidità
d’acqua santa, dall’osso duro
donna grido, arancio in fiore
fantasma degli ospedali
cicatrice della terra
tu che non ricordi il tuo nome, né il nome dei tuoi figli
tu che hai dimenticato il viso del tuo sposo
e hai creato un mondo di mostri che non esiste
tu che ascolti voci che ti parlano
che percorri il mondo con la tua camicia di forza
tu che ormai non sei
e sei stata condannata al fango e alle ceneri
Ti abitano la pazzia e la sfrenatezza
non c’è più luce nel tuo mattino
ora è il tempo della notte
non c’è una medicina per i tuoi dolori
non un abbraccio che ti calmi
piccola bimba, bimba piccola
Così, dammi il tuo dolore per bagnarti nelle mie acque
dammi la tua malattia per guarirti
io laverò i tuoi piedi con dell’olio buono
ti salverò dall’incomprensione e dall’angoscia
ti spoglierò da quanto non è umano
ti riscatterò dalle ombre in cui sprofondi
ti ridarò la ragione all’albeggiare.
Nelle sue creazioni, Rosa Silverio difende la libertà, in primo luogo quella femminile, ed esprime il suo dissenso verso una società le cui norme e abitudini morali risultano spesso restrittive, inique o incomprensibili. Nei suoi versi, le immagini sorprendenti si susseguono in rapide sequenze che lasciano trasparire la sofferenza interiore e la solitudine, emozioni che spesso evolvono in angoscia o sono suggerite dalle metafore delle lesioni siche, dei disturbi psicologici, della violenza e dell’istinto di autodistruzione. La negatività è però soltanto un percorso, un mezzo per denunciare gli errori e gli orrori di un mondo che, quasi senza accorgersene, ha rinunciato alla tutela del diritto universale all’amore.
Dall’introduzione di Marina Bianchi
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